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Il Labirinto Magico!

Apro la categoria dedicata ai giochi con il labirinto magico, non perché lo uso spesso (tutt’altro) ma perché ci sono molto affezionata! Ce l’ho sempre avuto a casa perché lo hanno regalato a mio fratello quando eravamo piccoli, ci giocavamo spesso e perdevo sempre io!!  Poi sono cresciuta e mi ricordo che il primo giorno di tirocinio in ambito pediatrico la terapista ha tirato fuori il labirinto magico dall’armadio e mi sono riaffiorati un sacco di bei ricordi, quindi durante la pausa pranzo ho insegnato al mio compagno di tirocinio come funzionava e ho ricominciato a giocarci… e a perdere : )!!

Il gioco non è per nulla facile, e non lo dico per giustificare tutte le volte in cui sono stata battuta, ma perché sono necessarie un sacco di abilità, prime fra tutte funzioni esecutive come attenzione, pianificazione, previsione, organizzazione e orientamento spaziale, inoltre sono necessarie abilità visuo-spaziali (manipolazione mentale dell’img, rapporti spaziali, discriminazione figura-sfondo) e di manualità fine (per maneggiare le pedine e le tessere mobili)!

Apro e chiudo parentesi a favore della terapia occupazionale! I terapisti occupazionali sono formati e preparati ad eseguire l’analisi dell’attività (utile per individuare le abilità necessarie o che si possono sviluppare) e questo è un punto fondamentale di questa professione perché le attività proposte come strumento riabilitativo non sono improvvisate o pensate a caso, sono invece frutto di un analisi dettagliata per essere utilizzata in modo funzionale per ogni singola necessità!!

 

Torniamo al gioco, lo spiego in poche parole per chi non lo conoscesse:

Si gioca da un minimo di 2 ad un massimo di 4 giocatori. Lo scopo del gioco è raggiungere nel labirinto i tesori indicati nelle carte e ritornare per primi alla base. Il tabellone del labirinto è costituito da 16 tessere fisse, in più ci sono 34 tessere mobili che vanno disposte a caso nel tabellone, in modo da non fare delle strade intenzionalmente. Dopo questa operazione rimane fuori una tessera mobile, puntualmente i bambini chiedono “e questa?”, “questa” si userà per far scorrere le tessere e cambiare le strade del labirinto. Le file e le colonne del tabellone che si possono spostare sono indicate da frecce. Le carte con gli obiettivi vengono divise all’inizio del gioco, ognuno avrà quindi il suo mazzetto di tesori da raggiungere. Ogni volta che si conquista un tesoro si pesca un’altra carta e così via fin che sono finite.

Sono uscite anche delle nuove versioni di questo gioco: c’è la versione per le bambine in cui i soggetti da raggiungere sono delle principesse (è un po’ più semplice rispetto all’originale perché ha meno tessere), oppure c’è la versione di Avatar, quella 3D o quella elettronica (Labirinto Elettronico). Ma io queste non le ho mai provate! L’ultima versione, che dalle immagini sembra simile alla mia, la potete trovare qui: Labirinto Magico Ravensburger

Ora vorrei condividere con voi un paio di tattiche per utilizzare questo gioco! La prima riguarda una versione facilitata mentre la seconda è una modalità per utilizzare le strategie meta cognitive.

Strategia  1

Questa è una versione che uso con i bambini che hanno difficoltà ad utilizzare il gioco con le regole originali o che hanno problemi di attenzione, infatti riducendo il numero di tessere, il gioco diventa molto più breve!

Per prima cosa, lascio il tabellone vuoto con solo le tessere fisse.

Poi preparo un mazzo con le carte obiettivo delle tessere fisse, le altre le metto via. Con certi bambini faccio fare a loro questo passaggio perché è proprio un bell’esercizio di attenzione visiva selettiva!

Delle tessere mobili tengo solo quelle senza immagini, di solito dritte e una o due con l’angolo.

Il gioco consiste nel creare una strada per raggiungere il soggetto pescato. Per i bambini più piccoli non metto limiti ma per i più grandi possono essere usate delle regole (es:  “puoi usare solo due tessere mobili alla volta”).

Vince chi alla fine ha raggiunto prima i suoi obiettivi.

Per renderlo ancora più divertente e per stimolare i bambini che hanno difficoltà nella manualità fine ad un maggiore controllo motorio, dico loro che la parte marrone è il fossato fangoso e puzzolente e devono stare super attenti a non farci cadere dentro la loro pedina (poi quando succede che cade ridiamo un sacco dicendo “ma da dove viene questa puzza???”)!

Attenzione però, che i bambini non inizino a far cadere le pedine solo per vedere le nostre facce che si schifano per la puzza, con questi bambini meglio vantarsi di essere ancora profumati e magari invitarli ad arrivare all’angolo della pedina blu che per l’occasione sarà diventato un pozzo per darsi una bella lavata!! Ovviamente le regole del gioco vanno stabilite all’inizio, i bambini vanno in confusione se ne inseriamo di nuove durante il gioco, quindi cerchiamo di avere le idee ben chiare fin dall’inizio!

Strategia 2

Questa non è una vera e propria strategia ma piuttosto una modalità d’uso del labirinto magico. Infatti ho notato che è un gioco che si presta bene per insegnare ai bambini a mettere in pratica le tattiche metacognitive (come per esempio la strategia globale del co-op!). Altri giochi utili a questo scopo sono il Forza4 o lo Shangai!!

Innanzitutto, è sempre bene mettere per iscritto la strategia metacognitiva, magari con una grafica accattivante in modo di aiutare il bambino a ricordarla! Vi faccio vedere un esempio che ho fatto con un bambino appassionato di lego di star wars con cui ho usato il metodo co-op (strategia globale)! Con questo bambino l’ho scritto in italiano ma sinceramente la strategia globale mi piace di più in inglese perchè ha una musicalità completamente diversa (goal-plan-do-check), quindi credo che in futuro lo lascerò in inglese!  In alternativa, c’è anche la chiave che si trova nel libro “Impulsività e autocontrollo”, è molto utilizzata nei trattamenti auto-regolativi! Insomma, di alternative ce ne sono quindi date sfogo alla fantasia!

Praticamente mentre si gioca è sufficiente avere accanto la strategia e stimolare il bambino a seguirla prima di fare qualsiasi mossa!! Esempio, il bambino ha pescato la carta-obiettivo del ragno:

terapista: “qual è il primo passo?”

bambino: “pensare allo scopo”

terapista: “ok, qual è il tuo scopo?”

bambino: “raggiungere il ragno”

terapista: “bene, ora che hai uno scopo cosa fai?”

bambino: “penso un piano!”

terapista: “giusto!”

bambino: “allora…. sposto questa fila verso l’alto così questo muro se ne va e posso arrivare al ragno”

terapista: “bene! Ora che hai il piano?”

bambino: “Faccio!”

terapista: “Benissimo! vai!!”

bambino: “fattooo!! ne ho vinta un’altra… io sono a 6, te quante ne hai?”

terapista: “tre…”

 

Ho parlato un po’ troppo su questo labirinto magico!! Spero di esservi stata utile e di avervi fornito qualche stimolo di applicazione, se avete suggerimenti, potete metterli qui nei commenti!!

 

Ciao a tutti,

a presto

Francesca!

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2 pensieri su “Il Labirinto Magico!

  1. Ciao Francesca guarda sono proprio contenta di questa tua iniziativa davvero, qui in Venezuela la terapia ocupacional è credo più conosciuta che in Italia e fai bene a divulgarla perchè vale la pena davvero che la gente si renda conto di quanto può essere importante, poco a poco paso paso come si dice qui si arriva e le soddisfazione sono proprio grandi!! Io sto scoprendo vivendo con un bambino autistico che fa terapia occupazionale, quanto è importante e sopratutto la modalità di attuazione, il gioco, quanti risultati porta. Brava continua così!! Quando torno in Italia, ne parliamo meglio. Un bacione e in bocca al lupo.Sara

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