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Uno, due, dui… una didattica per la discalculia

Come ormai sapete o avrete intuito leggendo quello che scrivo, in questi anni di lavoro mi sono appassionata al mondo dell’apprendimento della matematica in cui mi sono anche specializzata… per questo motivo, e per il fatto che devo avere qualche problema di shopping compulsivo che si manifesta il libreria, quando vedo un libro che parla di discalculia, non posso proprio lasciarlo nello scaffale!!uno, due, dui... una didattica per la discalculia

Il libro di cui vi parlo oggi si intitola “Uno, due, dui…una didattica per la discalculia“, è stato scritto da Biancardi Andrea e Galvan Nicoletta ed è il mio ultimo acquisto, nonostante sia un libro del 2007 (accidenti, ridi e scherza sono quasi 10 anni!!). Purtroppo ho visto che nei principali venditori on-line non è più disponibile, speriamo che sia in ristampa o che gli autori stiano lavorando alla nuova versione, perché altrimenti sarebbe davvero un peccato!

Perché mi piace?

Si capisce fin dalle prime pagine che questo libro è stato scritto intersecando l’esperienza della pratica clinica nel trattamento dei DSA con quello dell’insegnamento. E’ un testo pensato CON e PER le insegnanti, per creare attività motivanti e significative per il bambino e il suo apprendimento. Questo aspetto del libro mi è piaciuto perché sostiene la mia ipotesi per cui noi clinici, che quotidianamente studiamo soluzioni per favorire e facilitare l’apprendimento, potremmo essere un valido aiuto sia per il mondo della scuola sia per quello dell’editoria indirizzata all’età evolutiva!

Ma cosa vuol dire in pratica tutto questo? ovvero, cos’ha di speciale questo libro?

Dopo una breve ma necessaria introduzione sulla discalculia, si passa subito ad un analisi delle modalità con cui le attività vengono presentate ai bambini, andando molto nello specifico e utilizzando il punto di vista dei bambini. Ci sono quindi una serie di comparazioni in cui una stessa attività viene proposta in due modi: “così è più difficile” e “così è più facile”.

Trovo che questo capitolo sia geniale perché tramite degli esempi concreti aiuta a identificare quali sono gli aspetti che rendono più facile (o difficile) una determinata attività e secondo me questo aiuta a infondere un sano spirito critico e a porre attenzione a cose che solitamente non vengono osservate (come il sovraffollamento nelle pagine o l’uso di caratteri piccoli o poco leggibili!)

Uno, due, dui... una didattica per la discalculia

Nelle pagine successive ci sono altri esempi di attività per favorire gli apprendimenti sia dei concetti di base del numero (lessico, semantica e sintassi) sia del calcolo.

Uno, due, dui... una didattica per la discalculia

Inoltre ci sono vari esempi di attività che fanno riferimento alle attività della vita quotidiana, come l’uso del denaro o la lettura di un biglietto del treno.

Uno, due, dui... una didattica per la discalculia

Credo che inserire questo tipo di attività sia fondamentale per far provare ai bambini la ricaduta pratica che può avere la matematica nelle loro attività quotidiane, che altrimenti rimane spesso una materia troppo astratta!

Uno, due, dui... una didattica per la discalculia

Infine, mi piace perché le informazioni e le attività contenute in questo libro sono utili per favorire l’apprendimento di tutti i bambini, non solo di colore che incontrano delle difficoltà!

Qualcuno di voi lo ha letto?
fatemi sapere cosa ne pensate!

A presto,
ciao ciao

Francesca

PS: Altre risorse interessanti sull’argomento

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